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Il segmento testuale Giuseppe Berti è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 54Entità Multimediali , di cui in selezione 19 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 214

Brano: [...]etto all’organizzazione, il comunista Antonio Cattonar. Il quotidiano socialista « Stampa Libera », diretto da Girolamo Valenti e con l’inclusione di Michele Salerno nella redazione, divenne portavoce del Comitato. Questo si sciolse con la fine della guerra di Spagna, ma molti anarchici, Pietro Allegra compreso, continuarono a collaborare con i comunisti anche durante tutta la seconda guerra mondiale.

Nel gennaio 1940 giunse negli Stati Uniti Giuseppe Berti che prese l'iniziativa di fare uscire Lo Stato Operaio. Alla rivista collaborarono, oltre ad Ambrogio Donini, altri comunisti e antifascisti colà residenti come Duccio e Giuliana Tabet, Elsa Fubini, Giorgio Falco, il cardiologo Giulio Jona, il dottore Bruno Erber, il biologo Salvatore Luria, il fisico Bruno Pontecorvo, dal Messico inviavano articoli Mario Montagnana e Vittorio Vidali; dalla Bolivia, Giorgina Levi.

« Lo Stato Operaio » cessò le pubblicazioni alla fine del 1943, ma a opera degli stessi redattori e collaboratori continuò a uscire un bollettino mensile intitolato Italia d'oggi[...]

[...]rgina Levi.

« Lo Stato Operaio » cessò le pubblicazioni alla fine del 1943, ma a opera degli stessi redattori e collaboratori continuò a uscire un bollettino mensile intitolato Italia d'oggi [Italy Today), con ampio notiziario dell’Italia liberata.

Terminato il conflitto mondiale, ritornarono in Italia numerosi comunisti che erano stati forzatamente trattenuti negli Stati Uniti, anche dopo il settembre 1943: tra gli altri, Ambrogio Donini, Giuseppe Berti, Ferruccio Marini [Alpi, Brown), Michele Salerno [Tito Nunzio), Antonio Cattonar, Giorgio Sbogar, Antonio Villa, Rodolfo Franchini, lo scrittore Ezio Taddei (passato dal movimento anarchico al Partito comunista), i siciliani Saro Greco e Michele Sala.

Emilia, Divisione

Divisione appartenente al XIV Corpo d’armata deM’Esercito. Dislocata nel settembre 1943 nella zona delle Bocche di Cattare (Jugoslavia), era considerata una delle unità più efficienti, in quanto bene armata e abbondantemente fornita di mezzi. Quando il suo comandante, generale Ercole Roncaglia, dopo un iniziale comportame[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 260

Brano: [...]zzato dal gruppo , comunista), una biblioteca e un campo sportivo. Regolari corsi scolastici iniziarono fin dal dicembre 1926, strutturati su tre livelli elementari, con un corso complementare e insegnamenti di francese e tedesco; Gramsci dirigeva la sezione storicoletteraria, Bordiga quella scientifica. In seguito sorse una “scuola di filosofia”, per iniziativa autonoma di un gruppo di comunisti sulla base delle indicazioni fornite da Gramsci a Giuseppe Berti (v.) in uno scambio epistolare del luglio 1927.

Oltre a consigliare l'istituzione di corsi di logica e dialettica, nonché di uno sul sistema hegeliano, Gramsci insistette sull’aspetto culturale e pedagogico che la scuola doveva avere.

Data la fertilità e la buona situazione climatica dell’isola, nella quale essi godevano di una relativa libertà di movimento, nella prima metà del 1927 le condizioni di vita dei confinati non furono molto disagiate; ma nel maggio cominciarono, sia a Ustica che a Lipari, le provocazioni della Milizia che avevano co

me scopo quello di arrivare alla sostit[...]

[...]) e l’opposizione di sinistra capeggiata da Bordiga che ribadendo la validità delle Tesi di Roma (Il Congresso del P.C. d’l.f marzo 1922), criticava l’operato della dirigenza dopo il delitto Matteotti (1924).

Tuttavia a Ustica, dove i bordighiani in seno al gruppo dei comunisti confinati costituivano una combattiva minoranza, non vi fu quella lotta spietata che si verificò a Lipari

Confinati di Ustica nel 1927, Al centro, con gli occhiali: Giuseppe Berti

260



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 692

Brano: Stato operaio, Lo

settembre del 1939, con periodicità settimanale.

La redazione, diretta da P. Togliatti, Ruggero Grieco (v.) e Giuseppe Berti (v.) che si alternarono praticamente nel dirigere la rivista, comprese via via Luigi Longo (v.), Eg'h dio Gennari (v.), Alfonso Leonetti (v.), Emilio Sereni (v.), Mario Montagnana (v.), Aladino Bibolotti (v.), Ambrogio Donini (v.), Giovanni Parodi (v.). Vi scrivevano inoltre Giuseppe Di Vittorio (talora sotto lo pseudonimo di Nicoletti), Agostino Novella, Celeste Negarville, Anseimo Marabini, Giorgio Amendola.

Le tirature del periodico variarono dalle 2.000 alle 5.000 copie che venivano clandestinamente introdotte in Italia in formato ridotto e su carta leggerissima per consentire il più f[...]

[...]dizione negli U.S.A.

Nel settembre del 1939 il governo di Edoardo Daladier proibì in Francia la pubblicazione della rivista. Le successive vicende connesse al conflitto mondiale e in particolare alla stipula del Patto di non aggressione russotedesco (v.), disperdendo il gruppo dirigente comunista insediato a Parigi resero impossibile anche una pubblicazione clandestina del periodico. A metà del marzo 1940, a New York dove si erano trasferiti, Giuseppe Berti e Ambrogio Donini ripresero a stampare una nuova serie di “Stato operaio”, facendone giungere clandestinamente qualche centinaio di copie in Italia per mezzo di amici marittimi. Questa nuova serie si concluse nel dicembre 1943; ma, sia per difficoltà oggettive provocate appunto dal

lo slacciamento dei contatti imposti dalla lontananza fra i dirigenti comunisti, sia per l'impronta conferita alla linea della rivista, in un paese ostile e nei frangenti più tormentati del dibattito in seno al P.C.I., questo rinnovato impegno attorno a essa non ebbe la ricchezza né la vastità di orizzonti d’esp[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 370

Brano: [...]nifestazioni operaie. Non appena il partito si diede una struttura clandestina, affidata a Bruno Fortichiari e denominata “Ufficio I”, al fine di organizzare gruppi armati da opporre allo squadrismo, a Viazzoli venne rimessa la responsabilità di dirigerne il settore pavese.

Nel febbraio 1923 fu arrestato e nel luglio rinviato a giudizio con altri 31 compagni (fra i quali Amadeo Bordi ga, Umberto Terracini, Bruno Fortichiari, Ruggero G ri eco, Giuseppe Berti, Edoardo D’Onofrio e Giuseppe Dozza), nel primo processo intentato alla Direzione del P.C. d'I., che si concluse in ottobre con una sentenza di generale assoluzione. Scarcerato, Viazzoli riprese il lavoro clandestino verso i militari.

Nel 1924, denunciato per « incitamento allodio fra le classi », ebbe una condanna a 3 mesi di reclusione. Nel novembre 1926, con l’emanazione delle Leggi eccezionali fasciste, fu nuovamente arrestato e inviato al confino per 5 anni in quanto esponente comunista. Riacquistò la libertà nel novembre 1931.

Trovato lavoro come autista di autolinee, dopo I'8.9.1[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 206

Brano: [...]sario politico del gruppo di volontari italiani, poi del Battaglione “Garibaldi” comandato da Randolfo Pacciardi (v. Brigata Garibaldi in Spagna). Rimasto ferito il 21.11. 1936, dopo la convalescenza assunse il comando del II Battaglione Caprile 1937), ma per i postumi della ferita fu costretto a tornare a Mosca.

Nell’agosto 1938 fu inviato a Parigi, dove assunse la responsabilità della Sezione Quadri della Segreteria del P.C. d’I. diretta da Giuseppe Berti. Nel marzo 1940, dopo lo scioglimento di fatto degli organi dirigenti del Partito, venne designato da Paimiro Togliatti a far parte (con

Antonio Roasio (con il basco), e altri combattenti del Battaglione “Garibaldi” in Spagna

206



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 250

Brano: [...]a più comoda sistemazione consentivano agli studenti un rendimento decisamente migliore rispetto alla Scuola Zapada. I corsi di studi, più ampi, comprendevano anche la storia del movimento ope

raio italiano. Tra gli insegnanti del settore italiano (di cui fu dapprima direttore un sovietico di nome Chiarini, poi la sovietica Vladimirskaia e, dal 1930 al 1934, segretario organizzativo Antonio Roasio (v.) ) furono Egidio Gennari, Felice Platone, Giuseppe Berti, Felice Amoretti, Ottavio Pastore. Oltre alle normali lezioni, erano spesso invitati a tener qui conferenze i massimi dirigenti del Comintern e dirigenti del Partito italiano: Pai miro Togliatti (le sue Lezioni sul fascismo, svolte appunto alla Scuola leninista fra il gennaio e l’aprile 1935, diverranno famose), Luigi Longo, Ruggero Grieco, Mario Montagnana, Luigi A madesi.

Come alla Zapada, anche alla Scuola leninista si impartivano lezioni di strategia e di tattica militare, con relative esercitazioni spesso impostate secondo i criteri della guerra partigiana. Uno degli insegnanti in que[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 27

Brano: [...]bro scritto nel 1938, La naissance du Fascisme, tradotta in Italia nel 1950 col titolo “Nascita e avvento del fascismo” e ritenuta fra i classici dell "argomento.

Dopo la sua morte, l’intero archivio Tasca venne acquisito dalla Fondazione Feltrinelli di Milano, il cui Istituto storico ha provveduto a pubblicare, nel 1966, una parte dei documenti in un grosso volume dai titolo / primi dieci anni di vita del P.C.I., a cura e con introduzione di Giuseppe Berti (che di Tasca era stato uno dei critici più severi). Lo stesso Berti curò nel 1968, per gli Annali dell’istituto Feltrinelli, la pubblicazione degli Scritti critici e storici inediti di A. Tasca (Milano 1969).

Tassi, Vittorio

Medaglia d’oro al valor militare alla memoria. N. a Radicofani (Siena) nel 1903, ivi m. il 17.6.1944; carabiniere.

All’indomani deHarmistizio dell’8.9.

1943, per non aderire alla repubblica di Salò lasciò la caserma dei carabinieri di Chiavaretto (Arezzo) dove prestava servizio e si diede alla macchia.

Organizzatore di un nucleo di partigiani nella zona di[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 670

Brano: [...] mondiale nelle file degli antifascisti emigrati (arrestati o costretti a disperdersi in vari paesi, specie dopo il crollo della Francia nel 1940) creò ulteriori e insormontabili ostacoli all'attività di stampa clandestina: dall'estate del 1939 alla fine del 1941 si ebbe una quasi completa cessazione nei flussi di materiali prodotti all'estero. Dal 1940 giunsero in Italia ridotti quantitativi di copie de “Lo Stato operaio” stampate a New York da Giuseppe Berti e Ambrogio Donini e affidate, per il trasporto, a marittimi. Dal 1942, sempre in quantitativi minimi giunsero i Quaderni italiani, la rivista fondata a Boston dai giellisti Bruno Zevi, Enzo Tagliacozzo e Aldo Garosci (v. “Giustizia e Libertà", Settimanale).

Seconda guerra mondiale

Di una vera e propria ripresa della stampa clandestina in Italia si può parlare a partire dall'agosto 1941, cioè da quando il dirigente comunista Umberto Massola, inviato dal P.C.I. a ricostruire il Centro interno del partito, fece uscire il primo numero del Quaderno del Lavoratore (v.). Questo apparve per alc[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 464

Brano: [...]pera di Secchia ci limitiamo a segnalare: P. Spriano, Storia del Partito comunista italiano, Torino Einaudi, 19671975 (5 voli.); G. Amendola, Storia del Partito comunista italiano, 19211943, Roma, Editori Riuniti, 1978;

G. Amendola, Il rinnovamento del P.C.I., Intervista di Renato Nicolai, Roma, Editori Riuniti, 1978; I primi dieci anni di vita del Partito Comunista Italiano. Documenti inediti dell Archivio Angelo Tasca curati e presentati da Giuseppe Berti, Milano, Feltrinelli, 1966 (Istituto G.G. Feltrinelli, “Annali”, a. Vili, 1966); S. Bertelli, Il gruppo. La formazione del gruppo dirigente del PCI, 19361948, Milano, Rizzoli, 1980; Il Partito Comunista Italiano. Struttura e storia dell'organizzazione, 19211979, Milano, Feltrinelli, 1982 (Fondazione G.G. Feltrinelli, “Annali”, a. XXI, 1981).

L.Cor.

Secco, Maddalena

N. ad Airasca (Torino) il 18.6.1902; tessitrice.

Attiva militante comunista, moglie di Luigi Grassi (v.), nel 1937 venne arrestata insieme al marito per attività clandestina svolta a Genova. Deferita al Tribunale specia[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 185

Brano: [...] visione della cultura e della società, vivacizzate dall'apporto di una vasta rosa di collaboratori, costituita dal gruppo dirigente del P.C.I. e da intellettuali non comunisti, ma interessati al confronto con la tematica marxista. Tra gli articolisti più assidui dei primi anni, si ricordano Celeste Negarville, Natalino Sapegno, Guido Dorso, Lucio Lombardo Radice, Ruggiero Grieco, Paolo Alatri, Giuseppe Di Vittorio, Mario Alicata, Franco Rodano, Giuseppe Berti, Felice Platone, Aldo Natoli, Giorgio Amendola, Giorgio Candeloro, Corrado Alvaro, Luigi Longo, Gabriele de Rosa, Italo Calvino, Mauro Scoccimarro.

La redazione, composta da soli membri del partito, subì agli inizi pochi mutamenti. Alla morte di Felice Platone, vicedirettore responsabile dal giugno 1948 al gennaio 1955, subentrò in qualità di redattore responsabile Renato Mieli, poi sostituito (dopo la fuoriuscita di questi dal partito) da Sergio Segre. Dal gennaio 1958 il Comitato di redazione fu composto da Mario Alicata, Luciano Barca, Pietro Ingrao, Bruzio Manzocchi, Renato Mieli, Aldo[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Giuseppe Berti, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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